martedì 25 gennaio 2011

Ancora sul backup ...

Non ci stancheremo mai di far presente l'importanza di avere un corretto sistema di backup dei dati del proprio pc. Non bastano software e hardware funzionali per mettere al sicuro i documenti e i dati dell’ufficio ma serve anche delle regole e delle modalita' adeguate.

Secondo recenti statistiche stupisce il gran numero di casi in cui una politica di backup semplicemente non esiste, o la disattenzione con cui si effettua questa operazione così importante e delicata.

Le ragioni per cui si tende a non fare il backup sono da ricondurre da un lato a una sottovalutazione del rischio della perdita dati, dall’altro a una sottovalutazione del danno in caso tale rischio si materializzi. Un’altra ragione può essere un mal inteso senso di protezione dato dall’uso di sistemi disco ridondati (ad esempio il RAID), che invece proteggono solo contro certi rischi, ma un supporto fondamentale alla negligenza è fornito anche dalla scarsa preparazione e sistematizzazione della procedura.

È bene osservare subito che nella percezione comune, il backup può essere inteso come strategia preventiva rispetto a due classi di problemi:
- protezione contro guasto hardware dei sistemi di memorizzazione (disco, pen drive e via dicendo)
- perdita di dati dovuta a errore software, malfunzionamento temporaneo della rete, salvataggio accidentale con modifiche indesiderate o scorrette, infezione da parte di virus o malware, altre cause non hardware

Anche se ovviamente un backup assicura un'utile protezione anche per la prima classe di problemi, il modo più appropriato per tutelarsi contro i guasti hardware è quello di ridondare i sistemi, utilizzando, nel caso specifico dello storage, dei sistemi disco con controller RAID e batteria tampone.
Mentre molto più appropriato è orientare le strategie e i sistemi di backup alla protezione contro danni e perdite di dati dovuti a cause software: un virus che cancella o altera i dati memorizzati sul disco, un utente che cancella, altera o rovina una parte importante di un documento e poi salva le modifiche nello stesso file, durante il salvataggio del file si verifica un errore ecc ecc.
In questi casi il problema è che i dati errati, incompleti o alterati vengono scritti al posto dei dati vecchi buoni. Così, anche se il sistema di storage è efficacemente protetto da un opportuno schema RAID, questa protezione assicurerà semplicemente che la versione sbagliata venga salvata con successo, eliminando ogni traccia dei dati buoni.
Il ruolo del backup è invece quello di mantenere una copia dei dati, con una storia delle versioni di un file realizzate negli ultimi tempi, per consentire all'utente di tornare indietro in caso di errore o perdita dati. Capacità di memorizzazione permettendo, il sistema di backup consente di mantenere una storia arbitrariamente lunga delle ultime versioni del file, e quindi di tornare indietro nel tempo ripristinando vecchie versioni di un file.

La strategia con cui si effettua il backup, inoltre, deve evidentemente puntare in modo primario a ridurre il più possibile il tempo perso per salvare il salvabile e soprattutto a ridurre la quantità di lavoro persa e non recuperabile. In caso di perdita dati, la quantità di lavoro persa dipenderà dalla frequenza con cui avviene il backup (per esempio: settimanale, giornaliera) e soprattutto dal confronto tra la frequenza con cui un file viene modificato e la frequenza con cui ne viene fatto il backup e dall’entità delle modifiche che vengono apportate al file.
In poche parole, il backup dovrebbe avvenire alla più alta frequenza ragionevolmente possibile ed è sconsigliabile categorizzare e separare i file e cartelle in base ad artificiosi criteri.

Le modalita' da seguire un backup si possono categorizzare generalmente in tre tipologie differenti: • integrale • incrementale • differenziale

Il backup integrale è l’operazione più intuitiva dove viene salvata ogni volta una copia completa di tutti i file, anche di quelli non cambiati. Si spreca molto spazio, ma in compenso i backup set sono tutti completi e autosufficienti. Un backup integrale è anche indispensabile come baseline, o situazione di riferimento, rispetto alla quale eseguire poi uno degli altri due tipi di backup. Il backup incrementale si limita a salvare i file cambiati dopo l’ultimo backup (incrementale oppure integrale). Per un recupero completo, serve quindi prendere l’ultimo backup integrale e tutti i backup incrementali successivi ad esso. I backup incrementali catturano la minima quantità di informazione necessaria per descrivere le modifiche apportate ai dati, e assicurano il minimo consumo di spazio su disco, ma il ripristino è più laborioso a causa del gran numero di backup set coinvolti.
Il backup differenziale, invece, salva tutti i file cambiati dopo l’ultimo backup integrale, anche se magari già salvati in un precedente backup differenziale. Per un recupero completo si prenderanno quindi l’ultimo backup integrale e solo l’ultimo backup differenziale. La dimensione dei backup differenziali tende a salire sempre più con l’allontanarsi dall’ultimo backup integrale, visto che ogni backup differenziale accumula le differenze; il consumo di spazio su disco è quindi più elevato che con i backup incrementali, visto che molte modifiche verranno salvate in due o più backup differenziali, ma in compenso il ripristino è più semplice.

Nessun commento:

Posta un commento