martedì 25 gennaio 2011

Sito web? ecco alcune dritte

Da soli o con l’aiuto di un consulente, le domande da porsi per preparare il sito si fanno via via più concrete: che informazioni inserire nel sito? Come organizzarle? A cosa dare più importanza? Che tipo di impatto grafico? Che tipo di strumenti e servizi voglio implementare?

Come è facile intuire, alcune domande sono di competenza di chi realizzerà il sito; altre, invece, fanno riferimento al patrimonio di informazioni in possesso del futuro proprietario
del sito, il quale non deve temere di intervenire, durante l’elaborazione del progetto, per modificare i contenuti e l’aspetto grafico del sito, qualora ve ne fosse il bisogno, prima che questo sia messo online.

Il sito è una vetrina che deve essere rinnovata per mantenere vigile l’attenzione dei suoi osservatori e non solo: ci sono anche i motori di ricerca che prediligono, attraverso i vari algoritmi di ricerca implementati, siti il cui contenuto si rinnova periodicamente.
Il modo migliore e più veloce per pubblicare contenuti sempre nuovi è quello basato sull’utilizzo del cosiddetto CMS (Content Management System), cioè una soluzione che permette da parte del cliente (l’amministratore del sito) di inserire sul sito contenuti di qualsiasi tipo (testo, foto, video) con pochi e semplici clic.
I siti cosiddetti statici, invece, sono in via di estinzione (salvo determinate eccezioni che fanno riferimento all’utilizzo di tecnologie particolari) e appartengono a un era quasi definitivamente chiusa.

Tra le cose importanti da controllare durante la pianificazione del sito vi è anche la cosiddetta usabilità, termine mutuato dall’inglese Usability e che può essere tradotto con il concetto di semplifi cazione di utilizzo del sito. Se fino a un paio di anni fa erano gli sviluppatori a dettare legge sulla modalità in cui un sito avrebbe dovuto presentare i servizi e i prodotti offerti (compreso il dettaglio del percorso per la registrazione al sito, il pagamento di una merce o la visualizzazione di un contenuto) negli ultimi tempi si è capito che è ben più importante rendere intuitiva l’esperienza di navigazione.
Infatti, prima di sottoporre a un cliente il progetto, molte società che realizzano siti Internet li mettono alla prova sottoponendoli al giudizio di utenti comuni. Infine, si possono fare alcune osservazioni generiche, ma utili, per quanto concerne il tipo di attività da promuovere sul Web. Se da una parte la certezza di ottenere benefici dalla pubblicazione di un sito da parte di commercialisti, studi contabili, studi di ingegneria, avvocati e notai è di difficile valutazione, in quanto incentrati sull’offerta di servizi specifici, dall’altra è un dato di fatto che chi vende prodotti, implementando un modulo di e-commerce (dedicato alla vendita online) ottiene un valido strumento per incrementare le vendite, sempre più apprezzato e utilizzato dagli utenti in tutto il mondo.

CHE DOMINIO SCEGLIERE?
I domini Internet di secondo livello sono già 240, tra nazionali come .it (Italia), .fr (Francia), .es (Spagna) e internazionali, come .com, .net, .eu. L’ultimo nato (24 marzo 2009) è il suffisso .tel che corrisponde al progetto di creare una sorta di elenco telefonico globale fatto di singole pagine di contatti online con tutte le informazioni per essere trovati sul Web: email, numeri telefonici, mappe per raggiungere la propria abitazione o ufficio, elenco dei propri profili sui siti di social network, eccetera. La scelta del suffisso è comunque più “psicologica” che tecnica.

Le domande da porsi per la scelta del “giusto” dominio dovrebbero essere le seguenti:
• Qual è l’obiettivo che mi pongo nel registrare il mio dominio?
Voglio unicamente personalizzare la mia casella di posta elettronica o voglio pubblicare un sito Web? Ho interesse a proporre il sito a tutti o mi rivolgo a chi naviga tramite cellulare, magari perché propongo servizi per i telefoni cellulari? Voglio aprire un blog o creare un vero e proprio sito? Se mi rivolgo a un mercato professionale, penso al mercato italiano o a un mercato internazionale?
• Il nome della mia azienda è disponibile presso qualche suffisso? Potrei scegliere un suffisso meno interessante ma più identificativo del mio nome, per esempio se azienda.net è libero mentre azienda.it è occupato.
• Se il nome della mia azienda non è disponibile, quale alternativa posso scegliere? Posso inserire nel nome a dominio la mia ragione sociale (bianchisrl.it) o preferisco indicare la mia attività (bianchibiciclette.it), o sono disposto a cambiare il suffisso pur di avere un nome più vicino a quello che cerco?

Un consiglio sempre utile: “una volta registrato un nome a dominio, l’utilizzo di quel nome rimane a noi fino a quando lo vogliamo, indipendentemente dal provider con il quale abbiamo effettuato la registrazione del nome. Sarebbe quindi bene cambiare subito la carta intestata e i riferimenti pubblicitari, eliminando quelle vecchie caselle e-mail legate a un determinato provider. Questo perché il nostro dominio rimarrà anche se cambieremo l’operatore con il quale l’abbiamo registrato e perché a livello di immagine è certamente meglio; ma anche perché, un giorno, l’operatore con il quale abbiamo aperto la casella e-mail potrebbe chiudere quel servizio, o chiudere lui stesso, e noi perderemmo d’un tratto il contatto conosciuto da centinaia di clienti, fornitori o semplicemente amici, e non potremmo nemmeno protestare con nessuno per questo”.

GLI ASPETTI LEGALI
In Italia l’unico obbligo di legge per il proprietario del dominio di un sito Web è quello di pubblicare la partita IVA in homepage: obbligo valido per società, associazioni e liberi professionisti. Ma ci sono alcuni aspetti ai quali è necessario porre molta attenzione, come spiega Valeria Cola, Responsabile Marketing di Promo.it:
• Se si raccolgono dati tramite il proprio sito, per esempio con form di contatti, è necessario far accettare la propria “informativa al trattamento dei dati personali” che deve essere pubblicata sul sito in maniera
chiara e completa
• Nel caso in cui si pubblichi un sito che viene aggiornato quotidianamente con notizie e informazioni di carattere generale e/o tematiche ben precise, è necessario verifi care se il sito viene assoggettato a una
testata giornalistica e dunque è necessario adempiere agli obblighi di legge come se fosse una testata giornalistica
• Per il copyright sul testo proprio o di terzi è necessario rispettare la proprietà intellettuale dei titolari del diritto d’autore, seguendo le stesse regole della carta stampata.
• Per l’utilizzo di immagini/audio/video prese in Rete è sempre necessario avere la titolarità o l’autorizzazione del proprietario delle immagini che si pubblicano, soprattutto nel caso in cui il sito sia
uno strumento di promozione della propria attività
• La responsabilità di tutto il materiale pubblicato online è del proprietario del dominio ed è lui a rispondere di eventuali azioni legali.

(tratto da PCOpen Maggio 2009)

Nessun commento:

Posta un commento